---Chiesa & abusi sessuali

Dalle cifre ufficiali si è venuto a sapere proprio quest'anno che sarebbero poco più di 4000 i casi di abusi sessuali nei confronti dei minori che la Chiesa cattolica americana al suo interno ha dovuto affrontare negli ultimi 50 anni, alcuni dei quali venuti alla ribalta dal 2002 grazie a diverse campagne di stampa. Abusi che, da quanto si è appreso, riguarderebbero non soltanto i parroci delle diocesi ma anche esponenti del Clero.

I recenti casi. Negli Usa

Dal 2002 in poi la Chiesa nord americana ha conosciuto diversi scandali che hanno portato alla luce casi di preti che hanno abusato sessualmente di giovani adolescenti, maschi e femmine. Il caso probabilmente più clamoroso è quello della diocesi di Boston, guidata dall'arcivescovo, il cardinale Bernard Law, una delle figure di spicco della gerarchia della Chiesa americana costretto alle dimissioni. Qui è stato arrestato John J. Geoghan, 66 anni, prete ora ridotto allo stato laicale dopo una condanna a dieci anni di detenzione, su cui pendono 134 cause per abusi sessuali su minori perpetrati nell’arco di due decenni, 50 delle quali sono state risolte (la diocesi ha dovuto pagare ben 10 milioni di dollari in risarcimenti) ed 84 sono ancora pendenti.

Il rapporto del JJCollege di NY

Vista ormai la diffusione delle notizie sul fenomeno, la Conferenza episcopale degli Usa ha commissionato una recente ricerca al John Jay College of Criminal Justice, un centro di studi criminali di New York, da cui è emerso che tra il 1950 e il 2002, negli Stati Uniti ci sono stati 4.392 sacerdoti accusati di abusi. La cifra è pari a circa il 4 per cento dei 109.694 sacerdoti che hanno servito negli anni in questione. Le persone che hanno accusato molestie sono 10.667. L'età delle vittime: per il 5,8% fino a 7 anni: per il 16% dagli 8 ai 10 anni; per il 50,9% dagli 11 ai 14 anni; per il 27,3% dai 15 ai 17 anni. Gli abusi sono durati per il 38,4 % fino a un anno; per il 28% da due a quattro anni; per l'11,8% per periodi maggiori. Il 55,7% dei preti ha abusato di 1 persona, il 26,9% di due o tre persone, il 13,9% da quattro a nove; il 3,5% per cento, invece, di dieci o più (i 149 sacerdoti responsabili di quest'ultimo blocco hanno provocato il 27 per cento delle accuse). I luoghi degli abusi sono stati per il 40,9% la residenza del sacerdote; per il 16,3% la chiesa; per il 42,8% altri luoghi.

In un altro rapporto invece, stilato dall'Arcidiocesi di Los Angeles sugli abusi del clero, i risultati, almeno a livello di comunità locale sono diversi. Secondo il rapporto infatti dei 5000 preti accusati di abusi sessuali negli ultimi 75 anni in quella arcidiocesi solo 4 possono essere presi in considerazione e tra l'altro, trattandosi di casi molto recenti, e ancora sotto investigazione, afferma il rapporto, è prematuro parlare di possibili ammonimenti nei loro confronti.

Le reazioni

L'improvvisa perdita di credibilità e di fiducia verso la figura del prete, in conseguenza di questi fatti, almeno negli Usa, è stata fortissima. E, in risposta, un crescente numero di fedeli si è organizzato in movimenti come Voice of the Faithful composto da circa 30mila cattolici praticanti sparsi su 40 Stati Nord-americani e 21 Paesi internazionali e i cui obiettivi, come si legge sul sito, sembrano abbastanza eloquenti: sostenere i minori abusati, l'integrità dei preti, modellare cambiamenti strutturali dentro la Chiesa. Altri fedeli invece si sono organizzati in associazioni come Call to Action che lavora per ridare attuazione ai principi del Concilio Vaticano II.

Dal canto suo la Chiesa Cattolica romana ha assunto un iniziale atteggiamento di chiusura e rifiuto del problema. Come riportato da Richard Sipe gli organi e le istituzioni ufficiali cattolici hanno risposto inizialmente in diversi modi, ma tutti improntati alla difesa: «i media distorcono tutto», «si tratta di episodi rari, e isolati» oppure, nel migliore dei casi, «non siamo responsabili delle nostre mele marce». Tuttavia, vista l'ampiezza e la eco del fenomeno, nell'aprile del 2002 il papa si è visto costretto a chiamare in Vaticano i vescovi americani per discutere della questione. E, poco dopo, il cardinale di Boston Law ha presentato le sue dimissioni.

Gli abusi nella legislazione della Chiesa

Il documento americano del 1962 sugli abusi sessuali dei preti (documento che non si riferisce in particolare ai minori ma agli abusi sulle persone in generale) è stato scoperto da un avvocato texano nell'agosto dello scorso anno. Il documento è siglato da Papa Giovanni XXIII ed ha rappresentato un punto fermo della politica cattolica in materia, almeno fino alla scorsa estate quando, alla luce degli scandali venuti fuori, i vescovi Usa si sono riuniti e hanno predisposto la bozza di un nuovo documento per dare le linee guida e affrontare le crisi della Chiesa.

Nel documento del '62 comunque, che rappresenta ancora il riferimento a cui si rivolge il pontefice nel trattare la questione abusi, ed emanato dalla Suprema e Sacra Congrezione del Sant' Uffizio, si afferma a chiare lettere che la condotta da tenere in casi in cui sia accertato il reato di 'solicitation', cioè adescamento, accertamento che avviene di fronte a un tribunale Ordinario interno, è quella del segreto. La pena per il condannato prevede la sospensione della possibilità di celebrare Messa, dal ricevere confessioni, e, a seconda della gravità del reato, verrà dichiarato incapace a sua volta di accettare i sacramenti (e di conseguenza ridotto allo stato laicale). Tuttavia, come ricorda il punto 52 del documento: «una volta accertata la violazione da parte del (prete) accusato di aver violato il sigillo sacramentale, il giudice deve impedire che questo venga messo agli atti dal notaio e se per caso vi venga messo, immediatamente cancellato». Dal punto 66 al 70 si ribadisce poi che il reo verrà trasferito di diocesi e che, dopo l'appello e la definitiva condanna gli atti, ben secretati, debbono essere traferiti al Sant'Uffizio; il non farlo in maniera segreta costituisce «peccato grave». Pena, la scomunica.

Ma è al punto 71 che il documento esplicita ciò che considera il reato più grave in assoluto. «Per peggior crimine - recita il punto - si comprende come s'intenda ogni atto osceno esterno e gravemente peccaminoso, tentato o perpetrato da un prete con una persona del suo stesso sesso». Atto che al punto 73 viene equiparato alla bestialità.

Alcune ragioni del fenomeno

Pedofilia o abuso?

Secondo quanto riportato da Richard Sipe nel suo ultimo libro Celibacy in crisis, edito dalla Brunner_Routledge, il Manuale diagnostico e statistico dei disordini mentali considera pedofilia un'attività sessuale, ricorrente, intensa e urgente, perpetrata a scapito di adolescenti in età prepuberale (dai 13 anni in giù), svolta con una continuità di almeno sei mesi. La pedofilia ha carattere sia omo che etero sessuale (con una leggera prevalenza di quest'ultima pratica). Un'attività svolta con un adolescente al di sopra di questa età è considerata invece un abuso. Secondo Sipe il 2% dei preti cattolici può essere considerato pedofilo in senso letterale.

L'abuso anche come sintomo di un modus operandi segreto e corrotto

Sipe, attraverso i suoi 25 anni di studi sul celibato, non nasconde che il problema degli abusi è vasto e non restringibile dal punto di vista causale a facili generalizzazioni. Ammette che esistono cause genetiche («E' altamente probabile che nell'utero avvenga una qualche programmazione cerebrale di tutti gli esseri umani che contribuirà alle successive esperienze sessuali»), ammette anche però che non è fondata l'equazione minore abusato che diventerà un adulto abusatore («Nessuno sa perché, da adulti, soltanto alcune vittime di abusi diventeranno a loro volta violentatori di minori»). Ammette che ci sono predisposizioni psicodinamiche, situazioni sociali e corruzione morale volontaria che li alimenta. Poi però focalizza la sua attenzione sul sistema clericale e sulle regole preposte al celibato, «che fermano lo sviluppo psicosessuale del prete ad un livello preadolescenziale», tanto che, a suo avviso, «alcuni comportamenti sessuali sono soltanto sperimentali in senso adolescente, non compulsivo o esclusivo».

E' infine su alcuni punti riguardanti il mondo ecclesiastico da cui Sipe proviene che il suo studio sembra non avere dubbi:
a) «Le deficenze della struttura dei seminari e il fallimento dell'integrazione di sesso e celibato creano una situazione in cui l'adolescenza (del prete, ndr) è protetta e ritardata, o dove il celibato del prete funge da riparo per conflitti sessuali irrisolti».
b) «La struttura e l'atmosfera di potere della Chiesa tollera e in alcuni casi incoraggia la fissazione e la regressione sessuale»
c) «La preferenza per la segretezza gioca a favore dell'affidabilità del prete e dei suoi superiori»
d) «La mancanza di credibilità degli insegnamenti della Chiesa sul sesso promuove difese mentali primitive come negazione, razionalizzazione e scissione»

Fattori ecclesiogenici

Tra i fattori che secondo Sipe alimentano inclinazioni alla pedofilia c'è quello chiamato ecclesiogenico. La definizione di patologia ecclesiogenica, scrive Sipe, è del 1955: «la sindrome è causata dalla diffusa educazione che rende tabù le aree del sesso e dell'erotismo, proibendone le discussioni in pubblico che vengono invece considerate immorali, e a volte soggette a pene». La sindrome non è certo limitata al clero, spiega Sipe, ma sono i gruppi professionali cattolici quelli che ne soffrono maggiormente. «Le perversioni e le compulsioni sono i sintomi principali quando una sessualità salutare è repressa e negata invece che essere riconosciuta, praticata oppure gioiosamente e volontariamente abbandonata".

I sette pilastri della crisi della Chiesa americana (ma anche romana)

Secondo Richard Sipe, alla luce degli scandali relativi agli abusi sui minori ad opera di esponenti del clero americano, si può parlare di una crisi di credibilità della Chiesa. A questo scopo propone sette pilastri su cui questa crisi poggia e dai quali ripartire per trovare una soluzione.

1) Il dato di fatto: Più di 400 preti americani sono stati ridotti allo stato laicale nel 2002 per abusi sessuali sui minori.
2) La chiesa sa e sapeva da tempo dell'attività sessuale dei suoi preti al di là degli abusi. Si è girata dall'altra parte. Ha tollerato. Coperto. O, semplicemente, mentito in rispetto della legge sul segreto.
3) Una vasta e risonante fetta di esponenti del clero ha rapporti omosessuali, più di quanto sembri agli occhi dell'opinione pubblica.
4) La Chiesa Cattolica Romana negli Usa non è stata in grado di monitorarsi sulla questione degli abusi. E i fedeli a questo punto spingono per ottenere una piena riacquisizione di affidabilità.
5) Il sistema omo-sociale e la gerarchia che esclude categoricamente le donne dai luoghi di comando e di potere e la rende soltanto una figura idealizzata e verginale materna crea una struttura psicologica che rinforza l'immaturità psico-sessuale e la malformazione.
6) L'insegnamento morale cattolico sulla sessualità basato su una evidente «falsità antropologica» rende il pronunciamento del magistero non credibile («Ogni pensiero, parola, desiderio o azione sessuale al di fuori del matrimonio è peccato mortale. Ogni atto sessuale all'interno del matrimonio non indirizzato alla riproduzione è peccato mortale»)
7) Solo una riforma trasversale della struttura della Chiesa sesso/celibato riaggiusterà davvero la questione degli abusi sessuali. La riforma sessuale del clero è la sfida più significativa che la curia deve affrontare dalla Riforma Protestante.

Altri casi

In Inghilterra

Anche in Inghilterra il fenomeno degli abusi sessuali dei preti sui minori ha conosciuto una certa risonanza. Nello specifico, la BBC ha più volte trattato il caso del leader della Chiesa Cattolica Romana d'Inghilterra e Galles, il Cardinale Cormac Murphy che, da più parti, è stato accusato di aver coperto diversi preti accusati di abusi, come Michael Hill che ha subito sei accuse di abusi sessuali nei confronti di 3 bambini di età compresa fra i 10 e i 14 anni e che, dal 1960 all'80, si sospetta abbia aggredito nella sua diocesi intorno ai 30 ragazzini.

Paedophile priest in Catholic church row jailed for five years, dal Guardian.co.uk
Pressure for cardinal to resign, da BBC.com
Cardinal row over abuse claim, da BBC.com

In Italia

Il fenomeno in Italia non è mai stato rilevato a livello statistico, ma non è detto che non esista. Anzi. Casi di preti accusati di pedofilia e reo-confessi ci sono stati. Alcuni giornali ne hanno parlato. Ma sicuramente non ci sono informazioni dettagliate, e rapporti, così come invece esistono nei paesi ultimamente più coivolti, come Usa e Inghilterra. Il cinema ha provato a trattare l'argomento, prendendo spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto. «Pianese Nunzio, 14 anni a Maggio», presentato al festival di Venezia 1996, è infatti il lungo metraggio, il secondo, del giovane regista Antonio Capuano che vede Fabrizio Bentivoglio protagonista nei panni di don Lorenzo Borrelli, sacerdote lombardo e parroco in una chiesa, Santa Maria delle Monteverginelle, del quartiere Sanità a Napoli, che da un lato conduce un'intransigente battaglia contro la camorra, dall'altro si innamora di un ragazzino di 13 anni, Pianese Nunzio, in un affetto reciproco che sfocerà in complicità fisica e che, però, sarà sfruttato dalla stessa camorra per colpirlo; il parroco verrà infatti accusato di pedofilia, e lo Stato, di conseguenza, lo toglierà di mezzo costringendo la Curia a trasferirlo.

I radicali e la questione Pedofilia 

Secondo Marco Pannella le varie inchieste effettuate in Italia sulla pedofilia (non ultimo il caso clamoroso dell'organizzazione di Torre Annunziata nel 2000), quasi tutte con internet al centro di eventuali traffici di video con bambini stuprati e ammazzati, non rendono giustizia del fenomeno. E' solo il 3% della popolazione italiana infatti coinvolta in questioni di pedofilia legata al web, il resto dei reati, sottolinea Pannella, e cioè il 97%, «avviene nelle famiglie, nelle parrocchie, con i vicini di casa». Questo, sottolinea il leader radicale «il Pm Ormanni (titolare dell'inchiesta di Torre Annunziata, ndr) e Don Di Noto (che ha fatto scoprire l'intreccio col suo telefono Arcobaleno) lo sanno ma colpevolmente non lo dicono».

Le accuse di Di Noto ai politici

Don Fortunato Di Noto e il pm Ormanni, titolare dell'inchiesta sulla pedofilia a Torre Annunziata, subito dopo gli sviluppi della vicenda che hanno visto diversi arresti di presunti pedofili italiani collegati con organizzazioni russe, hanno minacciato di fare di «nomi eccellenti» e accusato la «lobby di pedofili di essere appoggiata anche da molti esponenti di partiti politici». Ai due, però, ha risposto Marco Pannella, prima affermando: «E' ora di dirlo: ovunque ci siano preti a insegnare la morale, dal Papa fino all'ultimo don Fortunato Di Noto, la cosa comincia a diventare insopportabile». In seguito da Radio Radicale, invitando il sacerdote a fare eslicitamente i nomi dei presunti politici italiani coinvolti. Nomi che però non sono mai stati fatti.

Padre domenicano a giudizio, pm informa curia di Bari, notizia Ansa
Arrestato per pedofilia un sacerdote a Bolzano, da ildialogo.org
Molestie sulla bambina? Sono impazzito per amore, dal Corriere della Sera
Arrestato prete pedofilo. «Aiutatemi, sono malato», dal Corriere della Sera
Pedofilia, apologia su Internet, primo arresto in Italia, da Repubblica.it

-Dichiarazione di Maurizio Turco: Dal 62 la s.sede ha sottratto i membri del clero pedofili alla giustizia, da Radicali.it
-Dichiarazione di Valter Vecelio in merito all'inchiesta sullo scandalo della rete di pedofili scoperta a Torre Annunziata Pedofilia: e la fumosa inchiesta non poteva che andare in fumo…, da Radicali.it
-«Essere pedofili e sostenerne la legittimità non può essere reato». Pannella e i radicali, contrattacco dopo le accuse di don Di Noto, da Il foglio del 3 novembre 2000

audiovideo:
-Pedofilia in Vaticano: Manifestazione dei Radicali, "Punire i colpevoli, no a privilegi e impunità"
-La pedofilia; Convegno radicale (1998); Conferenza stampa di Pannella (2000)
-Pannella sulla pedofilia dei preti e la monosessualità vaticana
-Pannella sulle responsabilità di violenze sui minori nella famiglia
-Pannella chiede a Don Noto di fare i nomi dei politici pedofili
-Internet: Le proposte di CCD-CDU e Don Di Noto contro la pedofilia online
-I radicali contro le conclusioni del vertice tra il Papa e i cardinali americani 

ricerche e traduzione di Adriano Angelini
testi di Adriano Angelini e Diego Galli