Françafrique 2018
L’AFRICA FRANCESE È SEMPRE PIÙ STRETTA
Carta di Laura Canali – 2018
Dai frutti avvelenati della decolonizzazione all’aumento delle potenze che competono per l’influenza, il margine di manovra di Parigi nel continente si è assai ridotto. La priorità è il Maghreb. Da rilanciare con Spagna e Italia.
1. Per parlare oggi di Africa in francese occorre aggirare tre scogli. Primo, quello di vedere solamente le crisi che agitano il continente e ne mascherano l’essenza profonda. Secondo, quello di limitarsi alle aree francofone. Terzo, quello di sostituirsi agli africani nel determinarne il futuro. Una volta superati questi ostacoli, si tratta di esplorare le relazioni profonde fra Europa e Africa analizzando le tracce del passato e al contempo di esporre le condizioni di uno sviluppo cosciente del Continente Nero.
Europa e Africa si conoscono dall’eternità, ma in maniera per lo più imperfetta e limitata allo spazio mediterraneo su cui si affacciano. In realtà sono due i mari interni che connettono i continenti: oltre al Mediterraneo, bacino di una civiltà marittima, il Sahara, oceano di sabbia solcato dalle carovane. Nel mezzo si estende un’Africa settentrionale bianca, incastonata tra Europa meridionale e continente nero, Mar Rosso e Oceano Atlantico e divisa fra Mashrek e Maghreb. Queste due Afriche, quella bianca a nord e quella nera a sud, separate dal deserto e dalla sua riva (Sahel) sono raccordate al Mediterraneo mediante due grandi cerniere. A ovest, la cinghia di trasmissione atlantica nord-sud dell’antico sultanato marocchino, dalle porte di ferro di Gibilterra alle porte d’acqua del fiume Senegal. A est, la cintura sud-nord del Nilo, che origina dal grande rift africano, culla dell’umanità, per dirigersi verso lo spazio eurasiatico nel Levante, incrocio fra tre continenti e altro nome di quell’Asia occid…