arrestats marxadors per la pau aprop frontera Índia-Xina

ARRESTATI 50 MARCIATORI VICINO AL CONFINE INDO-TIBETANO

Pithoragarh, 17 giugno: alle 9,30 del mattino circa, la polizia indiana ha arrestato 50 tibetani della Marcia per il Tibet, appena sono arrivati a Dharchula, l’ultima città indiana prima della frontiera tibetana. In gruppi di quattro i marciatori sono arrivati ai blocchi di polizia tentando di forzarli e proseguire la loro marcia. Ma 200 agenti di polizia hanno caricato con la forza i marciatori su due autobus. Non è ancora chiaro dove saranno condotti. “Abbiamo marciato per 100 giorni per solidarietà ai nostri fratelli e alle nostre sorelle Tibetane che continuano a soffrire in Tibet a causa  della brutale repressione della  Cina”, ha detto Tsewang Rigzin, presidente del Tibetan Youth Congress. "La nazione tibetana è sotto assedio per il momento, il passaggio della torcia olimpica nella nostra sacra capitale Lhasa è un’offesa che si aggiunge alle nostre sofferenze. Noi siamo determinati più che mai a continuare la nostra lotta non violenta fino a quando il Tibet non sarà indipendente”. Ieri, ufficiali cinesi hanno annunciato un altro cambiamento per il passaggio della fiaccola olimpica. Il portavoce degli organizzatori del viaggio della fiaccola Li Lizhi ha detto che la torcia sarebbe giunta a Xinjiang entro i prossimi tre giorni, per poi proseguire per il Tibet. I funzionari cinesi hanno mantenuto piani segreti per il passaggio della torcia, rifiutando di confermare la data di arrivo della fiaccola in Tibet o il nuovo percorso. Alcuni mezzi di informazione, con fonti a Lhasa, hanno riportato che la torcia arriverà nella capitale del Tibet sabato 21 giugno. Funzionari olimpici cinesi hanno ridotto il tempo che la fiaccola olimpica sarà nella Regione autonoma tibetana, da tre giorni a un solo giorno a Lhasa. “A Lhasa oltre ai carri armati e all’esercito, le autorità cinesi stanno nascondendo il passaggio della torcia olimpica in Tibet” ha detto Tenzin Choeying, Coordinatore Nazionale di Student For a Free Tibet in India. “Il riserbo e la repressione che accompagnano il passaggio della torcia olimpica in Tibet rivelano l’insicurezza dell’occupazione violenta cinese”. Dopo giorni nei quali la polizia indiana è nel campo di Banspatan, 265 marciatori tibetani hanno ripreso la marcia per il Tibet il 4 giugno e sono stati arrestati dalla polizia lo stesso giorno a Berinag, a 180 km circa dalla frontiera tra Tibet e India. Il 9 giugno, i 50 tibetani arrestati oggi hanno ricominciato la loro marcia a Berinag e da allora sono stati costantemente circondati da forze di polizia indiana. Secondo fonti all'interno del Tibet, la Cina ha recentemente incrementato il numero dei soldati sul confine tibetano e ha ordinato di sparare a qualsiasi tibetano che potrebbe andare dal Tibet verso il confine indiano per offrire sostegno ai marciatori. “Dopo 100 giorni di marcia il governo indiano ha arrestato quasi 50 pacifici marciatori sostenitori della tradizione Gandhiana della non violenza (Ahimsa)” ha dichiarato il Dr B. Tsering, presidente dell’Associazione Donne Tibetane, anch’egli arrestato. “L’India ha il dovere spirituale e morale di aiutare i Tibetani nella loro lotta non violenta contro la colonizzazione cinese. Il governo indiano deve riconoscere che i tibetani non sono una minaccia per la sicurezza indiana. La vera minaccia è la Cina”. La Marcia per il Tibet è partita il 10 marzo da Dharamsala, Himachal Pradesh, ed è giunta a Dharchula dopo aver attraversato molte regioni. I tibetani che vivono in esilio in India hanno dato vita alla Marcia per il Tibet come componente del Tibetan People’s Uprising Movement. Lo stesso giorno che la marcia è stata lanciata, i monaci dei monasteri a Lhasa, così come nel Tibet orientale, hanno guidato manifestazioni non violente, urlando slogan di sostegno al Dalai Lama e di indipendenza per il Tibet. Le autorità cinesi hanno brutalmente represso le proteste pacifiche che sono continuate per giorni, portando a disordini nella capitale e un’ondata di manifestazioni che si sono diffuse in tutto il Paese. La Marcia per il Tibet e il Tibetan People’s Uprising Movement hanno l’obiettivo di far risvegliare lo spirito della Rivolta Nazionale Tibetana del 1959 per mezzo di azioni non violente per ottenere la fine dell’occupazione illegale della Cina sul Tibet.

19-VI-08