DDHH a l´Āfrica: anniversari protocol de Maputo

Diritti delle donne: il 25 novembre secondo anniversario del protocollo di Maputo; prosegue la campagna di Non c’è Pace Senza Giustizia per la ratifica del trattato

Roma, 24 novembre 2007
L’Associazione radicale “Non c’è Pace Senza Giustizia”, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre, ricorda che in tale data ricorre anche l’anniversario dei due anni dall’entrata in vigore del Protocollo aggiuntivo alla Carta dei Diritti Umani sui diritti delle donne in Africa, meglio conosciuto come Protocollo di Maputo.

“Oggi più che mai sentiamo questo anniversario” dice il Presidente dell’Associazione Sergio Stanzani, “perché il Protocollo di Maputo rappresenta una risposta politica forte alle diverse forme di violenza cui le donne africane vengono sottoposte, compresa quella della negazioni ai pari diritti con gli uomini. Il documento ad oggi è stato ratificato da 21 Paesi su 52. L’impegno internazionale di promozione del trattato e di assistenza al suo adeguamento deve proseguire, perché l’Africa dimostra di essere pronta a compiere grandi cambiamenti. Lo dimostra il supporto dato da diversi Paesi africani alla risoluzione per la moratoria delle esecuzioni capitali”.

Gianfranco Dell’Alba, segretario generale di “Non c’è Pace Senza Giustizia” aggiunge: “Il Protocollo di Maputo si inserisce in un ampio quadro di iniziative volte a garantire la tutela dei diritti umani in Africa e sottolinea come un cambiamento sociale e politico del continente africano passi inevitabilmente anche attraverso l’emancipazione femminile. In un giorno importante e significativo, come quello contro la violenza sulle donne, “Non C’è Pace Senza Giustizia” ribadisce il suo impegno nella tutela dei diritti delle donne africane e il suo progetto di accrescere ulteriormente il numero dei Paesi africani che lo ratificheranno. Le prossime iniziativa si terrà in Sudan, dove a dicembre organizzeremo un seminario dedicato proprio alla ratifica del Protocollo di Maputo e all’abbandono delle mutilazioni genitali femminili.”

notizieradicali, 26-XI-07.