´Com seria aquest món sense els radicals?´, Michele Lembo

  Divorzio, aborto, Tribunale Penale Internazionale, e oggi Moratoria. Pochi accenni, solo per fare qualche esempio. Pochi punti, e questo ultimo, non ancora definitivo perché manca il voto all'assemblea generale dell'ONU, per dire solo un grazie. Un grazie da cittadino, da individuo, da chi può pensare al futuro, all'avvenire di questo paese così strano e terribile, ma questa volta, come altre volte, un paese che porta il segno di un grande messaggio, di un grande risultato per il mondo intero. Un grazie dunque a tutti i compagni radicali per tutto questo e per il molto altro che, ancora, ci aspetta, come il Satyagraha mondiale per una pace da conquistare, da costruire a piccoli passi, riformando, proponendo soluzioni ragionevoli e sostenendole con tutte le nostre forze, con la forza della nonviolenza.  

Cosa sarebbe questo mondo senza i Radicali? Come sarebbe? Non avremmo tutti questi passi, questi obiettivi raggiunti e da difendere, da continuare a difendere in mezzo alle minacce dei fondamentalismi, degli opportunismi e con le cecità di molti. Sarebbe certamente un mondo più difficile, più violento. Di fronte a questi punti, queste fondamentali conquiste di libertà, di democrazia, di diritto, siamo in uno scenario in cui sembra sempre più probabile la sparizione, la cancellazione dei Radicali. Agli italiani, e non solo a loro, è negato il diritto di conoscere questa esperienza, questa scuola di pratica politica, che i Radicali hanno rappresentato e continuano a rappresentare.  

Ma le tracce ci sono. E non sono segni sulla sabbia, che le ondate cancellano, malgrado si torni con il nostro legno a tracciarle. Ma una storia negata può essere oggetto di un'opera di disvelamento, di riscoperta, di rinascita da parte di chi non vuole fermarsi alle balle che vengono raccontate, ma vuole cercare, verificare, chi ha e coltiva spirito critico ed intelligenza. Per coloro che hanno l'impegno ad essere tali i Radicali ci sono. Esistono e lasciano e continuano lasciare tracce. Sono seme per una terra fertile, che può dare frutti. Frutti per un allargamento necessario, per uscire dal tentativo di cancellazione, di negazione dell'esistenza, di un'esperienza che ha significato e significa salvare vite, produrre diritto, ampliare spazi di libertà.

 

notizieradicali, 19-XI-07.