la Assemblea General en condicions d´adoptar la Moratòria Universal ONU sobre la Pena de Mort
Perche' la risoluzione sulla moratoria universale delle esecuzioni capitali vincerà al Palazzo di Vetro
Nota a cura di Nessuno tocchi Caino (4 maggio 2007)
- In base alle posizioni di voto sulla moratoria espresse dal 1997 al 2005 alla Commissione ONU per i Diritti Umani, tenuto conto anche delle firme alla Dichiarazione di associazione del 19 dicembre 2006 e della evoluzione giuridica e politica dei vari paesi sulla pena di morte, una risoluzione "per la moratoria delle esecuzioni in vista dell’abolizione" otterrebbe in Assemblea Generale una maggioranza certa:
- dai 102 ai 108 paesi voteranno a favore, la maggioranza assoluta dei 192 paesi membri dell'ONU, una maggioranza che non potrà mai essere intaccata dai contrari (dai 61 ai 68), tenuto conto anche dei non pochi paesi che si asterranno (dai 16 ai 22) e dei paesi indecisi (7) (vedi Allegato).
- Questa certezza è fondata, non su opinioni, ma su dati di fatto incontestabili. I seguenti:
- Commissione Onu per i Diritti Umani. Dal 1997 al 2005, per nove anni consecutivi, la risoluzione pro moratoria è stata sempre approvata dalla Commissione di Ginevra con una larga maggioranza (vedi Allegato).
- Nel corso di questi anni sono stati in tutto 92 i paesi più volte cosponsor a Ginevra (vedi Allegato); altri 4 paesi, pur non avendola cosponsorizzata, hanno votato a favore.
- La Commissione per i Diritti Umani, oggi divenuta Consiglio per i Diritti Umani, e' composta da 53 paesi eletti per due anni a rotazione tra i membri dell'Onu e, nel corso dei nove anni in cui si e' votato sulla moratoria, ha registrato un ricambio tale nella sua composizione da interessare complessivamente 101 paesi sui 192 membri dell'Onu (vedi Allegato). I diversi esiti della votazione, comunque sempre positivi sono dipesi di volta in volta dalla composizione annuale:
- Di questi 100 paesi, considerando la piu' recente posizione di voto, 52 hanno votato a favore della moratoria, 28 hanno votato contro (tra questi il Ruanda che però nel frattempo ha firmato la Dichiarazione di associazione contro la pena di morte), 19 si sono astenuti (ma 2, Filippine e Senegal, hanno intanto abolito la pena di morte e hanno firmato la Dichiarazione, mentre il Gabon ha intanto firmato la Dichiarazione), 3 erano assenti al momento del voto (tra cui la Liberia, che nel frattempo ha abolito la pena di morte).
- Dei 91 paesi Onu non membri della Commissione e che quindi non hanno partecipato al voto, 45 hanno comunque sponsorizzato la risoluzione in sede Onu (UNGA 1999 e UNCHR 1997-2005); dei restanti 46 paesi non si hanno precedenti di voto o di sponsorizzazione della risoluzione, pero' sappiamo che 4 sono abolizionisti (tra cui Kirghizistan e Tuvalu che hanno gia' firmato la Dichiarazione di associazione), 1 attua una moratoria (Kazakistan), 21 sono abolizionisti di fatto e 20 sono mantenitori della pena di morte. (vedi Allegato)
- Nel frattempo, il Montenegro è divenuto Repubblica indipendente il 21 maggio 2006, un voto in piu' nell’Assemblea generale.
- Dichiarazione di associazione del 19 dicembre 2006.
- Ad oggi, 90 paesi hanno già firmato la Dichiarazione (vedi Allegato), tra cui 4 paesi (Guatemala, Ruanda, Kirghizistan e Gabon) che a Ginevra non avevano ne' sponsorizzato ne' votato a favore,
- mentre il Sudafrica ha comunicato ufficialmente di voler co-sponsorizzare la risoluzione e non una semplice dichiarazione.
- Situazione della pena di morte. Occorre tener conto anche della evoluzione della situazione giuridica della pena di morte nel mondo (vedi Allegato) che oggi vede:
- 89 paesi totalmente abolizionisti; 9 abolizionisti per crimini ordinari; 5 che attuano una moratoria; 38 abolizionisti di fatto (non eseguono sentenze capitali da almeno 10 anni); mentre i mantenitori sono solo 51.
- Nel 1994 quando la risoluzione all’Assemblea generale fu battuta per 8 voti, i paesi mantenitori erano 97 (46 in più rispetto ad oggi); nel 1999, quando l'UE prima presentò e poi ritiro' la risoluzione, erano 76; nel 2003, erano 66; oggi sono 51.
- Risulta, quindi, del tutto evidente che anche nello scenario peggiore la risoluzione oggi sarebbe approvata con almeno 100 voti favorevoli, la maggioranza assoluta dei paesi membri delle Nazioni Unite, mentre i restanti paesi si divideranno tra contrari e astenuti.
- Una decisione a favore della moratoria da parte dell’Assemblea Generale, l’organismo maggiormente rappresentativo della Comunità Internazionale, seppure presa a maggioranza, avrebbe un valore politico e d'indirizzo straordinario e l'indiscutibile effetto di consolidare l'opinione mondiale della necessità di mettere al bando le esecuzioni capitali così contribuendo allo sviluppo dell’intero sistema dei diritti umani.