moments importants pel futur dels tibetans

Conferència de premsa del Partit Radical Noviolent Transnacional i Transpartit sobre "Drets Humans al Tibet després dels Jocs Olímpics de Beijing", amb la presència de Chime Youngdung, President del Partit Democràtic Nacional del Tibet, i membre del Partit Radical. A la trobada amb els periodistes eren també presents Marco Perduca, co-Vicepresident del Senat del Partit Radical, Sergio D'Elia, Secretari de Hands Off Cain/Nessuno tocchi Caino, i Sergio Stanzani, President del Partit Radical.

Matteo Mecacci, diputat radical-PD, President de l'Intergrup parlamentari pel Tibet:

"El Partit Radical està de fa molt temps al costat del poble tibetá per a impedir l'acompliment d'un disseny nacionalista d'eliminació d'una cultura i d'un poble per part del règim xinés.

El debat intern de la societat tibetana ha d'ésser seguit d'aprop en la seva complexitat pels dirigents del dit món lliure, si esperem aconseguir evitar una ‘sol.lució final’ a la qüestió tibetana, després de la denúncia del falliment del diàleg amb el Govern xinés feta fa pocs dies pel Dalai Lama. Nosaltres, radicals, ho farem. Espero que també la classe política italiana i europea en tingui consciència i en fagi atenció".

12-XI-08, notizieradicali



 

Roma, 11 novembre 2008

Si è tenuta oggi pomeriggio a Roma, presso la sede radicale di via di Torre Argentina, la conferenza stampa del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito "Diritti umani in Tibet: punto e a capo dopo le Olimpiadi", alla presenza di Chime Youngdung, Presidente del Partito Democratico Nazionale del Tibet e membro del Partito Radicale, e una delegazione di monaci tibetani.

Durante l'incontro con i giornalisti - a cui hanno preso parte i parlamentari radicali-PD Matteo Mecacci, Presidente dell'Intergruppo parlamentare per il Tibet, e Marco Perduca, oltre a Sergio D'Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino e Sergio Stanzani, Presidente del Partito Radicale - è stato fatto il punto sullo stato dei diritti umani in Tibet all'indomani di Pechino 2008 e dello stallo del dialogo Cina-Tibet verso il quale anche il Dalai Lama nei giorni scorsi ha mostrato sfiducia.

Matteo Mecacci ha dichiarato: "Il Partito Radicale è da lungo tempo impegnato a fianco del popolo tibetano per impedire il compiersi di un disegno nazionalista di eliminazione di una cultura e di un popolo da parte del regime cinese. Il dibattito interno alla società tibetana deve essere seguito da vicino nella sua complessità dalle classi dirigenti del cosiddetto mondo libero, se si vuole sperare di riuscire ad evitare una ‘soluzione finale’ alla questione tibetana, dopo le denunce sul fallimento del dialogo con il Governo cinese pronunciate pochi giorni fa dal Dalai Lama. Noi radicali ci saremo, spero che anche la classe politica italiana ed europea abbia un sussulto di consapevolezza e di attenzione".

"Non c'è libertà in Tibet. Se fosse vero il contrario, come sostiene il governo cinese, allora perché non si lasciano i tibetani liberi di decidere con un referendum?", ha dichiarato Chime Youngdung aggiungendo che la partecipazione massiccia alla 'Marcia fino al Tibet' dello scorso marzo testimonia l'attivismo e il malcontento della società tibetana nei riguardi dell'oppressione cinese. La marcia, alla quale presero parte anche gli esponenti radicali Mecacci, Perduca e D'Elia, fu più volte bloccata dalle autorità indiane; molti manifestanti, infatti, tra cui lo stesso Youngdung furono arrestati più volte e per lunghi periodi.

Il Presidente Youngdung, che si è definito "leader della nuova generazione tibetana", ha inoltre annunciato il primo "special meeting" della società tibetana, che si terrà dal 17 al 22 novembre a Dharamsala, sede del governo tibetano in esilio e vedrà la partecipazione di rappresentanti del governo, parlamentari, di rappresentanti della comunità tibetana in esilio e della diaspora tibetana, oltre ad esponenti delle organizzazioni non governative. Un appuntamento a cui i tibetani guardano con speranza, per preparare gli strumenti necessari a portare avanti la lotta per la causa del Tibet nei confronti della Cina.

Il senatore Marco Perduca, coVicepresidente del Senato del Partito Radicale, ha spiegato come l'obiettivo dei radicali sia quello di mantenere viva l'attenzione sulla questione tibetana anche adesso che, concluse le Olimpiadi e spenti i riflettori dei media, sembra nuovamente calato il silenzio sul dramma di questo popolo, come sulla causa degli Uighuri, dei Mongoli e dei Falun-gong. Anche delle proposte di autonomia per il Tibet si parlerà del Consiglio generale del Pr al Parlamento europeo dall'11 al 13 dicembre prossimi.

"L'assenza di libertà dei Tibetani è anche l'assenza di libertà dei Cinesi", ha sottolineato Sergio D'Elia ricordando come i diritti passino attraverso la capacità del mondo libero di farsi carico di questi temi internazionali mediante l'informazione e il diritto-dovere di ingerenza laddove la libertà non sia garantita, superando così il principio ottocentesco di sovranità nazionale.

"Ho imparato dall'Oriente il principio della nonviolenza", conclude Sergio Stanzani da sempre impegnato per la pace anche con l'associazione Non c'è pace Senza Giustizia, di cui è Presidente.

12-XI-08, notizieradicali