"Erdoğan, il capo che vorrebbe farsi califfo" (Limes)

Care lettrici e cari lettori,

La Turchia non è mai stata una democrazia. A meno che non si voglia ridurre la democrazia alla vittoria nelle elezioni.
Il Partito democratico di Adnan Menderes, negli anni Cinquanta, trionfava nelle urne. Ma Menderes instaurò ben presto un regime di fatto autoritario. Ciò, secondo la logica perversa che regola i meccanismi del potere turco, sempre lineare nella sua paradossalità, rese inevitabile un intervento militare, quello del 27 maggio 1960, che ebbe come conseguenza l’instaurazione di un regime ancor più autoritario.
La parabola seguita dall’Ak Parti di Recep Tayyip Erdoğan ricalca quella del Partito democratico di Menderes. Entrambi sono arrivati al potere grazie agli americani. Entrambi hanno sfruttato lo strumento elettorale per consolidare il proprio potere. Nessuno dei due, però, avrebbe mai preso in considerazione l’ipotesi che una sconfitta elettorale potesse privarlo dell’autorità.


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Dal numero del mese:
Come Erdoğan ha battuto la Super Nato

Lo Stato profondo ottomano e turco, dall’Ottocento a oggi.
Leggi l'articolo di Daniele Santoro

 

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La Turchia secondo Erdoğan
Il numero 10/16 di Limes dedicato al presidente turco.
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