Hands Off Cain newsletter 15-V-18

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Daily newsletter sulla pena di morte nel mondo
  Pubblicato in
 
In questo numero: 15 maggio 2018, anno 17, n. 85
 
  • UE: TRINIDAD E TOBAGO ABOLISCA LA PENA DI MORTE
  • IRAN: CONDANNA A MORTE PER 8 MEMBRI DEL DAESH
  • MAURITANIA: L’UNIONE AFRICANA INVITA A ‘RIVEDERE’ LA LEGGE SULLA BLASFEMIA
 
 
UE: TRINIDAD E TOBAGO ABOLISCA LA PENA DI MORTE

11 maggio 2018: L'Unione Europea ha esortato Trinidad e Tobago ad abolire la pena di morte, affermando di non credere che la pena capitale scoraggi il crimine.
Mentre i rappresentanti dell'UE hanno espresso preoccupazione per l'alto tasso di criminalità di Trinidad e Tobago, per l'attività delle bande e per il numero significativo di armi nelle strade del Paese, l'ambasciatore britannico Tim Stew ha affermato che "ci sono molte prove per dimostrare che la pena di morte obbligatoria non sia un deterrente efficace contro il crimine." Ha concluso che la pena di morte non è semplicemente la risposta giusta.
Affiancato da colleghi provenienti da Francia, Spagna, Paesi Bassi e Germania, Stew ha dichiarato: "Non pensiamo che sia la risposta giusta, non spetta a noi dire agli altri cosa fare, è il tuo Paese e puoi gestirlo come desideri e possiamo ben capire le pressioni pubbliche che possono esserci, le pressioni politiche che possono esserci, le persone che chiedono di fronte al crimine di applicare la pena di morte.
"Ci sono prove che dimostrano che quando una giuria sa che sta giudicando qualcuno e deve decidere se non sia colpevole in un caso di omicidio, quando sa che l'unica sanzione disponibile per un giudice è la pena di morte, è meno incline a trovare quella persona colpevole e più incline a lasciare che quella persona esca da quella corte, anche se può aver fatto ciò di cui è accusata.
"Se le giurie sapessero che esiste una gamma di opzioni disponibili per un giudice, dalla condanna pesante alla condanna più leggera, a seconda dei termini e delle circostanze, allora sarebbero più inclini a vedere che giustizia sia fatta".
La condanna a morte a Trinidad e Tobago viene di solito eseguita per impiccagione. L'ultima esecuzione del genere è avvenuta nel 1999.
(Fonti: wp.telesurtv.net, 11/05/2018)

 

IRAN: CONDANNA A MORTE PER 8 MEMBRI DEL DAESH

13 maggio 2018: Un tribunale iraniano ha condannato a morte otto membri del Daesh per un attacco del 2017 contro il parlamento iraniano, ha detto un funzionario giudiziario.
"Otto persone sono state condannate a morte e altre 18 vengono processate per gli attacchi mortali dello scorso anno. I condannati hanno 20 giorni per presentare ricorso. I processi sono iniziati lo scorso mese", ha detto il presidente del tribunale rivoluzionario di Teheran Ghazanfar Abadi alla tv di stato iraniana.
Attacchi simultanei al palazzo del parlamento e al Mausoleo dell'Imam Khomeini provocarono la morte di 17 persone e il ferimento di quasi 50 nel giugno 2017.
(Fonti: aa.com.tr, 13/05/2018)

 

MAURITANIA: L’UNIONE AFRICANA INVITA A ‘RIVEDERE’ LA LEGGE SULLA BLASFEMIA

11 maggio 2018: L'organismo per i diritti umani dell'Unione Africana ha invitato la Mauritania a "rivedere" un progetto di legge che prevede la pena di morte per la blasfemia, mentre l'indignazione cresce per l’imprigionamento nel Paese di un giovane blogger.
Cheikh Ould Mohamed Ould Mkheitir è detenuto da più di quattro anni, nonostante a novembre la sua condanna a morte sia stata declassata a condanna a due anni di carcere.
La decisione di un tribunale di appello di risparmiare la vita di Mkheitir, che ha causato scontri e indignazione nella nazione musulmana conservatrice, è arrivata dopo il suo pentimento rispetto all’accusa di aver insultato il profeta Maometto in un post sul blog.
In seguito il governo si è adoperato per rafforzare le leggi religiose, in modo che il pentimento per blasfemia e apostasia non potesse più impedire la pena di morte.
Tuttavia il testo del disegno di legge non è stato ancora promulgato dal presidente Mohamed Ould Abdel Aziz, senza una spiegazione ufficiale.
Il capo della Commissione Africana per i Diritti umani e dei Popoli, Soyata Maiga, il 9 maggio nella capitale Nouakchott ha invitato il governo a riconsiderare il disegno di legge.
"La Commissione Africana usa l'occasione della sua attuale sessione in Mauritania per sollecitare le più alte autorità a rivedere questa legislazione", ha detto.
"Questa revisione deve essere effettuata in conformità con le linee guida e gli sforzi del gruppo di lavoro della Commissione Africana sulla pena di morte e le uccisioni extragiudiziarie in Africa".
L’organismo sostenuto dall'Unione Africana, le cui decisioni non sono vincolanti, chiede l'abolizione della pena di morte.
Le autorità mauritane non hanno commentato la vicenda di Mkheitir da novembre.
Circa 20 ONG hanno chiesto da allora alle autorità del Paese di porre fine alla "segretezza" e garantire la sicurezza del blogger, che ha circa trent'anni.
Il caso ha contribuito alla discesa della Mauritania di 17 posizioni nell'Indice sulla Libertà di Stampa 2018 di Reporters Without Borders, il più grande calo di qualsiasi nazione africana.
La condanna a morte non viene applicata in Mauritania dal 1987.
(Fonti: news24.com, 11/05/2018)

 

 
 


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